sabato 28 maggio 2011

Indagine non autorizzata di Carlo Lucarelli. Di Massimo Capuozzo

Indagine non autorizzata di Carlo Lucarelli pubblicato da Hobby & Work nel 1993 è un ottimo mistery con una perfetta ricostruzione d'epoca e d'ambiente.
Sulla spiaggia di Riccione, durante la caldissima estate del 1936, in piena stagione turistica, nelle vicinanze della villa di Benito Mussolini, è accidentalmente rinvenuto il cadavere di una prostituta, uccisa con un colpo di pistola. L'omicidio minaccia di turbare le tranquille vacanze di un Mussolini che ha dato “all’Italia il suo Impero”, che riposa, che gioca a tennis, e che nuota. Quel delitto tanto inopportuno, in un’Italia chiusa alla cronaca nera, che per le direttive del regime andava minimizzata, anzi ignorata, getta nel panico la Questura di Rimini: occorre risolvere il caso presto e bene, prima che l'irritazione di Mussolini raggiunga livelli pericolosi per promozioni e carriere. Tutta la meschina e piccola società ufficiale della cittadina si mobilita per compiacerlo, i poliziotti, risolutamente stimolati dalle alte sfere del potere di Roma, si impegnano allo spasimo nell'inchiesta per chiudere frettolosamente ed in ogni modo il caso. Nel giro di qualche ora un malcapitato delinquente di mezza tacca, vecchia conoscenza degli investigatori, è arrestato come presunto colpevole. Il caso, dunque, sembra felicemente chiuso, con grande sollievo delle autorità e con le congratulazioni vivissime del Ministero. Ma qualcosa non quadra all'ispettore Marino, un piccolo borghese conformista ed allineato al generale consenso nella Rimini dei telefoni bianchi del 1936, ma caparbio nel voler preservare un innocente da una carcerazione ingiusta anche a costo di entrare in collisione con i colleghi più arrivisti. Marino prosegue così da solo e di nascosto l’indagine, un’indagine non autorizzata, a rischio di trasferimento o di peggio: con l'aiuto di un reporter antifascista e di un magistrato dissidente, ignorando le disposizioni perentorie che vengono dall'alto, in un'epoca in cui gli ordini sono ordini, Marino conduce l’indagine sul filo del rasoio ed entra a diretto contatto con l'entourage del Duce, tra gerarchi e giovani rampanti del Partito, eroi dell'Abissinia, dive dei Telefoni bianchi, ma anche tra gli ex squadristi della malavita, della prostituzione e della cocaina.
Massimo Capuozzo


Nessun commento:

Posta un commento