lunedì 2 maggio 2016

La storia le storie: la storia di Rosalba di Rossella Cuomo

Rosalba Carriera nacque a Venezia nel 1677 da Alba Foresti e Andrea Carriera.
Ella divenne una delle massime esponenti del Rococò, uno stile sviluppatosi in Francia intorno al 1720 come evoluzione del tardo Barocco.
Il Rococò è uno stile caratterizzato da ondulazioni ramificate in riccioli ed è utilizzato soprattutto per l’arredamento. Il termine Rococò significa decorazioni in pietra.
Rosalba Carriera era la prima di tre figlie e fu grazie alla madre Alba, anch’ella pittrice, che le ragazze furono spinte ad intraprendere la carriera pittorica.
Rosalba e sua sorella Giovanna non si sposarono e decisero di condividere la loro vita.
Ella iniziò la sua carriera da giovanissima studiando non solo l’arte pittorica, ma anche la musica, la letteratura e l’arte del ricamo, considerata l’arte di maggiore importanza, a quel tempo, per le donne.
Rosalba iniziò il suo apprendistato presso la bottega di Giannantonio Vuvovichio Lazzari, successivamente fu allieva di Giuseppe Diamantini e di Antonio Balestra.
Ella si distaccò dal modello femminile della donna settecentesca sin da subito e creò un circolo a cui appartenevano tutte le donne illustri dell’ambiente artistico letterario di quel tempo.
Rosalba iniziò a dipingere da sola e sin da primo momento si distinse nell’arte di  dipingere miniature e fu, infatti, la prima miniaturista ad utilizzare l’avorio per dare alle sue opere più luce.
Inizialmente dipingeva le tabacchiere che divennero successivamente la sua fortuna.
Rosalba infrangendo le regole accademiche inserisce il tratto veloce, caratteristico della cultura veneziana, all’ interno della sua pittura messa invece a confronto con i canoni accademici che erano tratti e punti brevi.
La fama di Rosalba non ebbe fine,sulla sua bravura erano tutti d’accordo, dai  Lord  Inglesi a tutti i principi dell’impero, passando per tutte le corti d’Europa. Ella infatti era amata da tutti e tutte le corti desideravano la sua presenza per ascoltare ed imparare più da vicino le sue tecniche del tutto personalizzate. Infatti la Carriera nonostante i continui inviti da parte delle corti di tutt’Europa decide di passare  quasi tutta la sua vita a Venezia, spostandosi solo in tre occasioni, la prima ebbe come meta la Francia, a Parigi successivamente tornò in Italia, fermandosi a Modena e infine a Vienna.
Rosalba nel 1720 dopo la morte del padre si sposta a Parigi, dopo l’invito da parte di Luigi XV re di Francia, insieme a sua madre e le sue sorelle. Nel suo soggiorno a Parigi iniziò a realizzare ritratti per tutta la famiglia reale e da lì anche a molti altri personaggi illustri come: il duca Carlo di Baviera e Cristiano di Meclemburgo. A Parigi Rosalba soggiornò per circa un anno ospite del collezionista parigino Cozart. Successivamente ella entrò a far parte dell’accademia reale di pittura oggi accademia delle Belle Arti.
Rosalba dopo il suo soggiorno a Parigi inizia a soffrire di una malattia agli occhi che curerà poco dopo. Dopo il duo anno a Parigi Rosalba si trasferisce a Modena do resta per quattro mesi a corte, sperimentando la sua nuova tecnica per i ritratti a pastello commissionatigli dal duca per tutta la sua famiglia.
Il pastello è un tipo di disegno con colori a forma cilindrica, che si ottengono impastando polveri colorate con acqua. I pastelli variano sia per la loro durezza si per la qualità, a seconda della loro composizione. Questa tecnica può essere usata su qualsiasi superficie abbastanza ruvida, in grado di trattenere il colore. Generalmente la tecnica a pastello si applica sulla carta, e per la sua stesura c’è bisogno di una leggera pressione usando avvolte anche le dita per riempire gli spazi bianchi. La caratteristica della Carriera nei suoi dipinti a pastello era la morbidezza dei toni e l’aspetto vellutato e vaporoso delle figure.
Nel 1725 fu accettata all’accademia di San Luca  a Roma, Bologna e Firenze con l’opera “ Fanciulla con colomba”.
Le opere che muovono la curiosità del pubblico sono i suoi autoritratti, i quali alcuni sono conservati a Venezia e altri fanno parte di collezioni private. Gli autoritratti rivelano un profilo psicologico dell’artista e con Rosalba abbiamo un chiarissimo esempio: il suo primo autoritratto conservato agli Uffizi di Firenze, raffigura se stessa mentre ritrae la sua amata sorella Giovanna  e rappresenta il suo periodo di giovinezza mentre l’ ultimo “ la tragedia”  dove  Rosalba si ritrae triste ed invecchiata, questo raffigura proprio esattamente lo stato d’animo della Carriera, ella si ritrae in seguito ad un intervento alla cornea con esiti negativi il quale aggravò la tua cecità.
La particolarità nelle opere della Carriera sta nella semplicità e nell’eleganza delle figure, nel rappresentare i drappeggi degli abiti con il merletto messi sempre in risalto da una luce viva, e la capacità di riuscire a trasmettere con la pittura ciò che lei vedeva incrociando tutto con un perfetto realismo. Infatti ella riusciva a guardare il volto di colui che gli stesse di fronte e leggerlo in tutti i suoi particolari ad esempio come fece con ritratto di “Signora Anziana” nel quale dipinge in modo evidente il porro che la signora aveva su un guancia, ritraendola per il resto in modo molto dolce e delicato.
Nel 1744 Rosalba si trasferisce per l’ ultima volta a Vienna dove esegue - la serie di  Allegorie degli Elementi -  per Augusto III, considerato dal pubblico di tutt’Europa uno dei suoi capolavori sia per la maturità artistica che per la padronanza tecnica. Conclusi i suoi viaggi Rosalba torna finalmente il patria dove viene nuovamente colpita dalla malattia agli occhi, che gradualmente le fa perdere la vista e l’uso della ragione  e non potendo più dipingere negli ultimi dieci anni della sua vita resta a Venezia dove morirà poco più che ottantenne.

Rosalba prima della sua morte aveva creato dei duplicati delle sue opere che  sono poi stati conservati in collezioni private o nei musei di tutta Europa.

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