“Lieto sui colli di Borgogna splende
e in val di Marna a le vendemmie il sole…”
Così Giosuè Carducci dava inizio a un sonetto con la sua rara capacità di far respirare attraverso pochi versi un’intera atmosfera.
Dicono la Borgogna una regione incantevole, caratterizzata da dolci colline ondulate ricoperte di vigne, da paesaggi variegati, formati da boschi incantevoli, da misteriose foreste e da corsi d’acqua che lambiscono abbazie come Cluny, riecheggiante salmodie gregoriane, (se si vuole ascoltare si clicchi qui) castelli di epoca feudale (se si vuole ascoltare si clicchi qui) e villaggi piccoli e quieti. Ma la Borgogna è anche terra di vasti patrimoni storici e culturali, grazie a stupende città d’Arte come Digione, Auxerre, Besançon dove risuonano ancora nella memoria i clamori delle Guerre galliche portate da Cesare in quelle terre. Città ricche di Storia. Ma è soprattutto grazie al suo Duca, Filippo l'Ardito, che la Borgogna diventò una regione culturalmente cosmopolita, dove si sviluppò una scultura caratterizzata da figure immobili e monumentali, dove i volumi semplici, sebbene animati da potenti effetti chiaroscurali e da una minuziosa resa dei dettagli, prevalse sulle cadenze sinuose del “Gotico internazionale”.
Viaggiare nell’Arte borgognona significa incontrare proprio questo Duca, “genius loci” di questa terra, e lasciarci guidare proprio da lui in questa parte di viaggio nel “Gotico internazionale”. La “Borgogna” a suoi tempi era un territorio molto più ampio rispetto a quello odierno ed era diventato quasi un nuovo stato di discreta grandezza, incuneato tra Francia e Germania, concepito dall’Ardito Filippo II di Valois che fu Duca di Borgogna dal 1363 al 1404 e dai suoi discendenti fino al 1478.
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