La composizione di Heda mostra un equilibrio dinamico e asimmetrico tra due metà: la parte sinistra contiene due piatti con le ostriche, uno contenente quelle non mangiate e l'altro contenente quelle che sono state ancora consumate, accompagnate da un altro piatto in cui il pane è parzialmente rotto e la parte destra, in cui ci sono due bicchieri, il contenitore per il vino, una lampada a olio e altri oggetti. Un limone tagliato la cui buccia pende dal tavolo sottolinea la verticalismo di questa metà, che contrasta con l'orizzontalismo della parte sinistra. La coppa d'oro, che è caduta a destra, è il ponte che unisce le due metà, formando così una composizione integrata nonostante il contrasto delle masse. Come corrispettivo c’è la tovaglia bianca, che è ben distesa al centro dove predominano le masse orizzontali ed è raccolta e rimescolata al centro dove predominano le masse verticali. Questo è un altro elemento che bilancia la composizione e accentua anche il dinamismo dell'asimmetria.
La luce che pervade la scena proviene da una finestra aperta sfumata dal vetro opaco e cade di tre quarti lateralmente, per cui le zone di luce sono più abbondanti, in contrasto con quelle in semioscurità. Inoltre questa finestra si trova sulla parete opposta del tavolo e lo sappiamo non solo per la sua morbidezza, ma anche perché si riflette nel bicchiere mezzo pieno di vino. Questa luce rende le sfumature morbide e uniformi, senza contrasti cromatici o tonali e solo le superfici materiche stabiliscono una netta differenziazione tra tutti gli elementi.
In senso metaforico, il dipinto rappresenta la Santa Cena poiché sulla tavola sono presenti dodici elementi e un tredicesimo, che è il limone, che simboleggia l'amarezza della morte. La coppa d'oro caduta rappresenta Gesù, vicino alla sua passione e morte in croce. Le ostriche rappresentano l'umiltà, poiché qui non contengono perle, inoltre sono rappresentati sia il pane che il vino ed entrambi sono parzialmente consumati, simbolo dell'Eucaristia. Si vede invece che la tavola è stata frettolosamente abbandonata, lasciando alcuni elementi in precario equilibrio, come il piatto con le ostriche già mangiate a sinistra che sembra stia per cadere, il piatto con il pane a destra che trabocca anche dall'orlo, i bicchieri caduti e il vino mezzo consumato. È frequente che ci sia un mistero che si svela in questi elementi diventati simboli nell'Arte di una comunità puritana e minacciati da nemici esterni come la società olandese del Seicento. La gente doveva fare appello alla sicurezza offerta dalla religione e da tutti i suoi attributi. Per noi, che siamo inseriti nel mondo contemporaneo, una natura morta costituisce solo un'immagine con qualità maggiore o minore e caratteristiche diverse, ma nell'antichità queste rappresentazioni dovevano essere allegoriche e se il loro contenuto rifletteva meglio aspetti diversi legati alla fede.
massimo capuozzo
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