L’altalena è un’opera di
Honoré Fragonard. L’opera è stata realizzata con la tecnica olio su tela e misura
81x 64 cm.
L’opera è conservata a
Londra e fa parte della Wallace
Collection. Il quadro raffigura una donna molto elegante che indossa un
cappellino. L’amante è semi sdraiato a terra in modo da poter sbirciare tra le
gonne della donna e infine il marito seduto su una panca nell’ombra, sorride in
modo un po’ ebete perché credeva che il divertimento della moglie fosse dovuto
all’altalena.
Il tutto è posto in un bosco:
gli attrezzi del giardino, il contesto e gli elementi architettonici ci
vogliono far capire che ci troviamo in una tenuta privata che si pensa sia
villa d’Este a Tivoli.
Dal punto di vista
stilistico il quadro è ricco di sfumature ed è molto importante la luce, che
sembra far vibrare ogni foglia che tocca e questo accade perché Fragonard
adotta una tecnica basata sul contrasto tonale. Quindi c’è un alternarsi
continuo di piccoli tocchi di colore che creano una sensazione di riflesso che
dà vitalità all’immagine. Molto importante è l’incrocio delle due diagonali che
sono presenti nel quadro: una è il fascio di luce che penetra nella fitta
vegetazione, l’altra è quella creata dal movimento dell’altalena, che si
prolunga in basso dov’è raffigurato l’uomo disteso.
Il quadro ha una
composizione dinamica, in quanto le due diagonali sono immateriali siccome sono
la luce ed il movimento. Tutto ciò arricchisce l’immagine di una spazialità che
non è immediata perché sembra annullarsi nell’ombra creata dalla fitta
vegetazione. Lo scopo di Fragonard non è quello di raccontare una storia, ma di
rappresentare una sensazione. Secondo alcuni interpreti questo dipinto ha un
significato allegorico poiché l’altalena potrebbe essere simbolo della mobilità
della donna nell’amore, infatti non è un caso che le statue rappresentate siano
quelle di Cupido e di due amorini che tengono un delfino, animale associato
alla dea Venere simbolo della passione amorosa. Quindi nel dipinto c’è un
erotismo sottinteso che incontra pienamente il gusto della nobiltà francese
dell’epoca.
Secondo le fonti si tratta
di un’opera profana; per la presenza dell’oscillazione dell’altalena, sia per
la gonna rialzata della donna, sia per la presenza del cicisbeo che sbircia tra
le gambe della fanciulla e per l’erotismo presente nella nobiltà francese.
In un primo momento
quest’opera era stata commissionata dal barone di Saint-Julien al pittore Gabriel-François Doyen, il quale era un
artista specializzato in scene storiche e religiose, che però rifiutò la
commissione poiché non era conforme al suo modo di dipingere. Successivamente
fu commissionato a Fragonard, il quale doveva rappresentare una giovane donna
che si dondola, spinta da un uomo anziano che doveva essere il marito e lancia
civettuolamente in aria la sua scarpina. La gonna rigonfia lascia intravedere
le gambe e il giovane amante sdraiato contempla compiaciuto la scena.
Jean-Honoré
Fragonard nacque a Grasse il 5 aprile 1732. Partecipò al Gran Prix di Pittura
dell’Accademia con il dipinto “Geroboamo che sacrifica agli idoli”. Una delle
opere eseguite in Francia fu “Cristo che lava i piedi agli apostoli”.
A Roma i giardini ispiravano
Fragonard per le sue opere: templi, giardini, grotte, statue, fontane divennero
teatro delle sue scene di vita. Restò a Roma per cinque anni e poi parti per
Firenze, Bologna, e Venezia.
In un primo momento
Fragonard dipingeva soggetti storici e religiosi ma inseguito egli decise di
abbandonare questi temi per passare a una pittura leggera e maliziosa.
Fragonard lavorò a corte
fino alla rivoluzione francese poi si rifugiò a Grasse.
Rientrato in Francia fu nominato Conservatore
del Museo del Louvre. Morì depresso all’età di 74 anni.
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