“La Zattera della Medusa” è
un dipinto a olio su tela di 491 x 716 cm , realizzato da Thèodore Gericault
nel 1818-1819. Attualmente è conservato nel museo del Louvre di Parigi.
Il dipinto fu completato
quando l’artista aveva soltanto 27 anni ,esso rappresenta un momento degli
avvenimenti successivi al naufragio della francese Mèduse, avvenuto il 5 luglio
1816 davanti alle coste dell’attuale Mauritania. A causa di negligenze e
decisioni affrettate del comandante Hugues Duroy de Chaumareys la nave si
incagliò sul fondale sabbioso. Oltre 250 persone si salvarono grazie alle
scialuppe , le rimanenti 150 e la ciurma dovettero essere imbarcate su una
zattera di “fortuna” , lunga 20m e larga 7m , e di queste soltanto 15 fecero
ritorno a casa.
La zattera della medusa fu
realizzata senza nessun committente , Gericault scelse accuratamente il
soggetto del suo primo grande lavoro , una tragedia che stava riscuotendo
interesse internazionale, soprattutto a causa del Cannibalismo praticato dai
sopravvissuti, per attirare un pubblico quanto più vasto possibile e per
lanciare la sua carriera. L’opera d’arte fu mostrata per la prima volta al Salon di Parigi nel 1819, esso generò
diverse controversie ricevendo sia commenti positivi sia feroci condanne. Solo
in seguito fu rivalutato della critica che la riconobbe come uno dei lavori
destinati ad incidere di più sulle tendenze romantiche all’interno della
pittura francese. Successivamente fu acquistata dal Louvre , dopo la prematura
morte dell’autore a trentatré anni, la Zattera della Medusa, sulle sue scelte
formali rappresenta uno spartiacque e un punto di rottura con la preponderante
scuola Neoclassica di allora e un’ icona del Romanticismo.
Gericault influenzò i lavori
di artisti come Eugène Delacroix, William Turner, Gustave Courbet e Edouard
Monet.
L’opera , interamente
originale , è in buono stato di conservazione. Tuttavia , a causa della
sperimentazione dell’autore con il Bitume, una sostanza che decade rapidamente
, i dettagli delle aree più grandi dell’opera sono difficilmente individuabili
e sono andati persi nel tempo.
La Zattera della medusa
rappresenta il momento in cui, dopo 13 giorni alla deriva , i 15 sopravvissuti
scorgono una nave , la Argus , giungere all’orizzonte. Le dimensioni del
dipinto furono scelte in modo che la maggior parte delle figure fossero in
scala reale , dando quindi il senso di spinta verso l’esterno e verso lo
spettatore , che viene trascinato direttamente nell’azione.
Il quadro è popolato dai
superstiti al tragico incidente. Un vecchio in primo piano regge sulle
ginocchia le spoglie del figlio deceduto , un altro irrompe in lacrime. Un
ammasso di corpi occupa la parte inferiore del Dipinto , in attesa di essere
trasportati via dalla corrente. Gli uomini al centro , invece, hanno appena
scorto la Argus e uno di loro si erge su una botte vuota, sventolando
freneticamente il suo fazzoletto nel tentativo di attirare l’attenzione della
nave.
La composizione pittorica
del quadro è costruita su due strutture piramidali. Il perimetro della prima è
costituita dalla base stessa della zattera, mentre la seconda , di misura
minore , si sviluppa dal gruppo di sagome morte in primo piano , che formano anche
la base da cui emergono i sopravvissuti, intenti a stagliarsi il più alto
possibile per richiamare la nave.
I naufraghi convogliono
verso il picco emotivo costituito dalla figura centrale che sventola il panno.
L’attenzione
dell’osservatore è dapprima catturata dal centro della tela , per poi seguire
il flusso dei corpi dei sopravvissuti , inquadrati di schiena e tendenti verso
destra.
Prima di mettere mano
all’enorme tela Gericault compì un intenso lavoro di ricerca, intervistò i
sopravvissuti e costruì , con l’aiuto di uno di loro un modello in scala della
Zattera. Visitò gli ospedali per studiare le espressioni dei morenti e si recò
nelle celle mortuarie per annotare i toni assunti dalle carnagioni dei morti.
Arrivò a portare inoltre nel proprio studio degli arti amputati per studiarne
la putrefazione.
La tavolozza di Gericault ,
composta da toni pallidi per i corpi dei naufraghi, colori fangosi e scuri per
i loro vestiti , il mare e il cielo , comprende vermiglione, bianco, giallo
Napoli , quattro diversi tipi di ocra. Il Dipinto è dominato da una tonalità
scura e tetra , che secondo l’autore erano efficaci nel suggerire il sentimento
di dolore e di tragedia. All’orizzonte la Argus la nave che trarrà in salvo i
superstiti è illuminata da una luce più chiara e questo fornisce all’intera
scena una maggiore luminosità. A questo contribuisce anche il mare , realizzato
in un verde intenso, invece del tradizionale blu scuro , che avrebbe sminuito
il contrasto con la zattera e i suoi passeggeri. Per mantenere le tonalità di
colore il più possibile pure tenne i colori fisicamente separati l’uno
dall’altro rifiutando la tradizionale maniera di messa su tela di un dipinto,
che prevede un lavoro globale sull’intera composizione, preferì posizionare i
modelli e le figure una alla volta disegnarle dipingerle e soltanto dopo averle
ultimate passare alla successiva.
Bisogna ricordare il periodo
storico in cui è nata questa tela: la Francia era appena uscita da
un’esperienza storica che l’aveva profondamente segnata dapprima con le
rivoluzioni poi con l’impero napoleonico. Nel 1815 con il congresso di Vienna
gli stati Europei avevano ripristinato la situazione geo-politica antecedente
la rivoluzione francese. Tutto ciò che era successo con questa esperienza
francese sembrava definitivamente cancellata con un colpo di spugna. Lo stato
d’animo dei francesi, in quegli anni, era soprattutto di sconforto e di
delusione. Il senso di disagio e di deriva finivano per rispecchiarsi
direttamente in un dipinto che rappresentava appunto un naufragio. La zattera
della medusa divenne così la metafora di un naufragio che simbolicamente vedeva
coinvolta tutta la nazione francese. Il quadro di Gericault dunque usò un
episodio di cronaca quotidiana per esprimere un contenuto preciso la vita umana
in bilico tra speranza e disperazioni. La zattera della medusa segnò l’inizio
dell’arte romantica e gettò le fondamenta per una rivoluzione estetica contro
l’allora predominante stile Neoclassico. Nonostante la resa dei corpi e le
grandi dimensioni rimandino alla scuola neoclassica e ai dipinti a soggetto
storico , il soggetto, l’illuminazione e la forte emotività contrastante infusa
nel dipinto rappresentarono un significativo cambio di tendenze artistiche
creando una netta separazione da tutto ciò che l’aveva preceduto. Il quadro
manca volutamente di un eroe qui rimpiazzato da persone comuni e l’unica
motivazione che muove i naufraghi è la sopravvivenza.
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