Rosalba Carriera nacque a
Venezia nel 1677 da Alba Foresti e Andrea Carriera.
Ella divenne una delle
massime esponenti del Rococò, uno stile sviluppatosi in Francia intorno al 1720
come evoluzione del tardo Barocco.
Il Rococò è uno stile
caratterizzato da ondulazioni ramificate in riccioli ed è utilizzato
soprattutto per l’arredamento. Il termine Rococò significa decorazioni in
pietra.
Rosalba Carriera era la
prima di tre figlie e fu grazie alla madre Alba, anch’ella pittrice, che le
ragazze furono spinte ad intraprendere la carriera pittorica.
Rosalba e sua sorella
Giovanna non si sposarono e decisero di condividere la loro vita.
Ella iniziò la sua carriera
da giovanissima studiando non solo l’arte pittorica, ma anche la musica, la
letteratura e l’arte del ricamo, considerata l’arte di maggiore importanza, a
quel tempo, per le donne.
Rosalba iniziò il suo
apprendistato presso la bottega di Giannantonio
Vuvovichio Lazzari, successivamente fu allieva di Giuseppe Diamantini e di Antonio Balestra.
Ella si distaccò dal modello
femminile della donna settecentesca sin da subito e creò un circolo a cui
appartenevano tutte le donne illustri dell’ambiente artistico letterario di
quel tempo.
Rosalba iniziò a dipingere
da sola e sin da primo momento si distinse nell’arte di dipingere miniature e fu, infatti, la prima
miniaturista ad utilizzare l’avorio per dare alle sue opere più luce.
Inizialmente dipingeva le
tabacchiere che divennero successivamente la sua fortuna.
Rosalba infrangendo le
regole accademiche inserisce il tratto veloce, caratteristico della cultura
veneziana, all’ interno della sua pittura messa invece a confronto con i canoni
accademici che erano tratti e punti brevi.
La fama di Rosalba non ebbe
fine,sulla sua bravura erano tutti d’accordo, dai Lord
Inglesi a tutti i principi dell’impero, passando per tutte le corti d’Europa.
Ella infatti era amata da tutti e tutte le corti desideravano la sua presenza
per ascoltare ed imparare più da vicino le sue tecniche del tutto
personalizzate. Infatti la Carriera nonostante i continui inviti da parte delle
corti di tutt’Europa decide di passare
quasi tutta la sua vita a Venezia, spostandosi solo in tre occasioni, la
prima ebbe come meta la Francia, a Parigi successivamente tornò in Italia,
fermandosi a Modena e infine a Vienna.
Rosalba nel 1720 dopo la
morte del padre si sposta a Parigi, dopo l’invito da parte di Luigi XV re di
Francia, insieme a sua madre e le sue sorelle. Nel suo soggiorno a Parigi
iniziò a realizzare ritratti per tutta la famiglia reale e da lì anche a molti
altri personaggi illustri come: il duca Carlo di Baviera e Cristiano di
Meclemburgo. A Parigi Rosalba soggiornò per circa un anno ospite del
collezionista parigino Cozart. Successivamente ella entrò a far parte dell’accademia
reale di pittura oggi accademia delle Belle Arti.
Rosalba dopo il suo
soggiorno a Parigi inizia a soffrire di una malattia agli occhi che curerà poco
dopo. Dopo il duo anno a Parigi Rosalba si trasferisce a Modena do resta per
quattro mesi a corte, sperimentando la sua nuova tecnica per i ritratti a
pastello commissionatigli dal duca per tutta la sua famiglia.
Il pastello è un tipo di
disegno con colori a forma cilindrica, che si ottengono impastando polveri
colorate con acqua. I pastelli variano sia per la loro durezza si per la
qualità, a seconda della loro composizione. Questa tecnica può essere usata su
qualsiasi superficie abbastanza ruvida, in grado di trattenere il colore.
Generalmente la tecnica a pastello si applica sulla carta, e per la sua stesura
c’è bisogno di una leggera pressione usando avvolte anche le dita per riempire
gli spazi bianchi. La caratteristica della Carriera nei suoi dipinti a pastello
era la morbidezza dei toni e l’aspetto vellutato e vaporoso delle figure.
Nel 1725 fu accettata all’accademia
di San Luca a Roma, Bologna e Firenze con
l’opera “ Fanciulla con colomba”.
Le opere che muovono la
curiosità del pubblico sono i suoi autoritratti, i quali alcuni sono conservati
a Venezia e altri fanno parte di collezioni private. Gli autoritratti rivelano
un profilo psicologico dell’artista e con Rosalba abbiamo un chiarissimo
esempio: il suo primo autoritratto conservato agli Uffizi di Firenze,
raffigura se stessa mentre ritrae la sua amata sorella Giovanna e rappresenta il suo periodo di giovinezza
mentre l’ ultimo “ la tragedia” dove
Rosalba si ritrae triste ed invecchiata, questo raffigura proprio
esattamente lo stato d’animo della Carriera, ella si ritrae in seguito ad un
intervento alla cornea con esiti negativi il quale aggravò la tua cecità.
La particolarità nelle opere
della Carriera sta nella semplicità e nell’eleganza delle figure, nel
rappresentare i drappeggi degli abiti con il merletto messi sempre in risalto
da una luce viva, e la capacità di riuscire a trasmettere con la pittura ciò
che lei vedeva incrociando tutto con un perfetto realismo. Infatti ella
riusciva a guardare il volto di colui che gli stesse di fronte e leggerlo in
tutti i suoi particolari ad esempio come fece con ritratto di “Signora Anziana”
nel quale dipinge in modo evidente il porro che la signora aveva su un guancia,
ritraendola per il resto in modo molto dolce e delicato.
Nel 1744 Rosalba si
trasferisce per l’ ultima volta a Vienna dove esegue - la serie di Allegorie degli Elementi - per Augusto III, considerato dal pubblico di
tutt’Europa uno dei suoi capolavori sia per la maturità artistica che per la
padronanza tecnica. Conclusi i suoi viaggi Rosalba torna finalmente il patria
dove viene nuovamente colpita dalla malattia agli occhi, che gradualmente le fa
perdere la vista e l’uso della ragione e
non potendo più dipingere negli ultimi dieci anni della sua vita resta a
Venezia dove morirà poco più che ottantenne.
Rosalba prima della sua
morte aveva creato dei duplicati delle sue opere che sono poi stati conservati in collezioni
private o nei musei di tutta Europa.
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