martedì 10 maggio 2016

A tu per tu con l'opera d'arte: Ciro Morelli e La zattera della Medusa Di Gericault

“La Zattera della Medusa” è un dipinto a olio su tela di 491 x 716 cm , realizzato da Thèodore Gericault nel 1818-1819. Attualmente è conservato nel museo del Louvre di Parigi.
Il dipinto fu completato quando l’artista aveva soltanto 27 anni ,esso rappresenta un momento degli avvenimenti successivi al naufragio della francese Mèduse, avvenuto il 5 luglio 1816 davanti alle coste dell’attuale Mauritania. A causa di negligenze e decisioni affrettate del comandante Hugues Duroy de Chaumareys la nave si incagliò sul fondale sabbioso. Oltre 250 persone si salvarono grazie alle scialuppe , le rimanenti 150 e la ciurma dovettero essere imbarcate su una zattera di “fortuna” , lunga 20m e larga 7m , e di queste soltanto 15 fecero ritorno a casa.
La zattera della medusa fu realizzata senza nessun committente , Gericault scelse accuratamente il soggetto del suo primo grande lavoro , una tragedia che stava riscuotendo interesse internazionale, soprattutto a causa del Cannibalismo praticato dai sopravvissuti, per attirare un pubblico quanto più vasto possibile e per lanciare la sua carriera. L’opera d’arte fu mostrata per la prima volta  al Salon di Parigi nel 1819, esso generò diverse controversie ricevendo sia commenti positivi sia feroci condanne. Solo in seguito fu rivalutato della critica che la riconobbe come uno dei lavori destinati ad incidere di più sulle tendenze romantiche all’interno della pittura francese. Successivamente fu acquistata dal Louvre , dopo la prematura morte dell’autore a trentatré anni, la Zattera della Medusa, sulle sue scelte formali rappresenta uno spartiacque e un punto di rottura con la preponderante scuola Neoclassica di allora e un’ icona del Romanticismo.
Gericault influenzò i lavori di artisti come Eugène Delacroix, William Turner, Gustave Courbet e Edouard Monet.
L’opera , interamente originale , è in buono stato di conservazione. Tuttavia , a causa della sperimentazione dell’autore con il Bitume, una sostanza che decade rapidamente , i dettagli delle aree più grandi dell’opera sono difficilmente individuabili e sono andati persi nel tempo.
La Zattera della medusa rappresenta il momento in cui, dopo 13 giorni alla deriva , i 15 sopravvissuti scorgono una nave , la Argus , giungere all’orizzonte. Le dimensioni del dipinto furono scelte in modo che la maggior parte delle figure fossero in scala reale , dando quindi il senso di spinta verso l’esterno e verso lo spettatore , che viene trascinato direttamente nell’azione.
Il quadro è popolato dai superstiti al tragico incidente. Un vecchio in primo piano regge sulle ginocchia le spoglie del figlio deceduto , un altro irrompe in lacrime. Un ammasso di corpi occupa la parte inferiore del Dipinto , in attesa di essere trasportati via dalla corrente. Gli uomini al centro , invece, hanno appena scorto la Argus e uno di loro si erge su una botte vuota, sventolando freneticamente il suo fazzoletto nel tentativo di attirare l’attenzione della nave.
La composizione pittorica del quadro è costruita su due strutture piramidali. Il perimetro della prima è costituita dalla base stessa della zattera, mentre la seconda , di misura minore , si sviluppa dal gruppo di sagome morte in primo piano , che formano anche la base da cui emergono i sopravvissuti, intenti a stagliarsi il più alto possibile per richiamare la nave.
I naufraghi convogliono verso il picco emotivo costituito dalla figura centrale che sventola il panno.
L’attenzione dell’osservatore è dapprima catturata dal centro della tela , per poi seguire il flusso dei corpi dei sopravvissuti , inquadrati di schiena e tendenti verso destra.
Prima di mettere mano all’enorme tela Gericault compì un intenso lavoro di ricerca, intervistò i sopravvissuti e costruì , con l’aiuto di uno di loro un modello in scala della Zattera. Visitò gli ospedali per studiare le espressioni dei morenti e si recò nelle celle mortuarie per annotare i toni assunti dalle carnagioni dei morti. Arrivò a portare inoltre nel proprio studio degli arti amputati per studiarne la putrefazione.
La tavolozza di Gericault , composta da toni pallidi per i corpi dei naufraghi, colori fangosi e scuri per i loro vestiti , il mare e il cielo , comprende vermiglione, bianco, giallo Napoli , quattro diversi tipi di ocra. Il Dipinto è dominato da una tonalità scura e tetra , che secondo l’autore erano efficaci nel suggerire il sentimento di dolore e di tragedia. All’orizzonte la Argus la nave che trarrà in salvo i superstiti è illuminata da una luce più chiara e questo fornisce all’intera scena una maggiore luminosità. A questo contribuisce anche il mare , realizzato in un verde intenso, invece del tradizionale blu scuro , che avrebbe sminuito il contrasto con la zattera e i suoi passeggeri. Per mantenere le tonalità di colore il più possibile pure tenne i colori fisicamente separati l’uno dall’altro rifiutando la tradizionale maniera di messa su tela di un dipinto, che prevede un lavoro globale sull’intera composizione, preferì posizionare i modelli e le figure una alla volta disegnarle dipingerle e soltanto dopo averle ultimate passare alla successiva.
Bisogna ricordare il periodo storico in cui è nata questa tela: la Francia era appena uscita da un’esperienza storica che l’aveva profondamente segnata dapprima con le rivoluzioni poi con l’impero napoleonico. Nel 1815 con il congresso di Vienna gli stati Europei avevano ripristinato la situazione geo-politica antecedente la rivoluzione francese. Tutto ciò che era successo con questa esperienza francese sembrava definitivamente cancellata con un colpo di spugna. Lo stato d’animo dei francesi, in quegli anni, era soprattutto di sconforto e di delusione. Il senso di disagio e di deriva finivano per rispecchiarsi direttamente in un dipinto che rappresentava appunto un naufragio. La zattera della medusa divenne così la metafora di un naufragio che simbolicamente vedeva coinvolta tutta la nazione francese. Il quadro di Gericault dunque usò un episodio di cronaca quotidiana per esprimere un contenuto preciso la vita umana in bilico tra speranza e disperazioni. La zattera della medusa segnò l’inizio dell’arte romantica e gettò le fondamenta per una rivoluzione estetica contro l’allora predominante stile Neoclassico. Nonostante la resa dei corpi e le grandi dimensioni rimandino alla scuola neoclassica e ai dipinti a soggetto storico , il soggetto, l’illuminazione e la forte emotività contrastante infusa nel dipinto rappresentarono un significativo cambio di tendenze artistiche creando una netta separazione da tutto ciò che l’aveva preceduto. Il quadro manca volutamente di un eroe qui rimpiazzato da persone comuni e l’unica motivazione che muove i naufraghi è la sopravvivenza.

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